Prendete Airbnb, la più grande industria del turismo extra-alberghiero del mondo. Poi prendete Alex, detto il Proteina, un giornalista che, per sfuggire alla crisi dell'editoria, si è reinventato manager di appartamenti nel centro storico di Roma. Aggiungete la sua improvvisata squadra di collaboratori. Tipi approfittatori, alcolizzati, tossici, con problemi di igiene personale. Metteteci pure un catalogo di turisti capricciosi, paranoici, violenti, nevrotici, dove spiccano escort, coppie clandestine, bulimici, pornomani, cinesi con il Coronavirus. Collocate questa sub-umanità nel Rione Monti, quartiere radical chic della capitale che, nei suoi angoli bui, nasconde storie di furberie, spaccio e piccole truffe quotidiane ai danni degli avventori di passaggio. Ebbene, mischiate tutto e ne viene fuori il ritratto dell'ospitalità imbruttita. Politicamente scorretto, distopico, crepuscolare, tramato di umorismo noir.