È il mese di gennaio e a Tumoli, nel cuore dello Jentu, tutti aspettano l'accensione della focara, una moderna torre di Babele che, invece di sfidare il cielo, sembra quasi accarezzarlo. Lo sanno bene Mirko, Mauro, Sergi, Rizzelli e Nitto. Sono tutti lì, ai piedi del falò, in attesa che la pira prenda fuoco in onore di Sant'Antonio Abate. Ed è intorno alle sue fiamme che si agitano le inquietudini di questi cinque adolescenti alle prese con una natura e una società ostili, dove tutti si muovono in un mondo arcaico, dominato da una violenta bellezza che a tratti riesce a dominare persino il vento di Scirocco. "Focara di sangue" è un romanzo di viaggio e di frontiera, di polvere e coraggio, ambientato in una parte del Sud Italia, dietro cui affiora la Puglia, dove sempre più spesso i ragazzi diventano adulti troppo presto. Come nel caso del giovane protagonista Mirko, che lotta aspramente fino a diventare uomo scoprendo, suo malgrado, che i rapporti, quelli veri, forse sono la chiave per non soccombere.