La parola «Flèche», termine specifico della scherma, uno sport che l'autrice praticava da adolescente a Hong Kong, dove è nata e cresciuta, indica la frecciata, il movimento della lama all'attacco dell'avversario. Le tecniche della scherma costituiscono la metafora più adatta alla rappresentazione in forma di versi dello scontro/incontro tra culture, lingue e identità di genere evocati nella raccolta di Mary Jean Chan, «la bimba che voleva essere / maschio», i conflitti che il suo orientamento sessuale ha creato nel rapporto a volte traumatico con la madre, e il suo desiderio di essere amata e accettata. In queste poesie Mary Jean Chan scava nella complessità dei suoi rapporti famigliari e affettivi e della sua irrisolta identità, identità allo stesso tempo culturale, sociale, personale e linguistica.