Parole in libertà e fotografie d'epoca, Fisheye in una bolla è il tentativo di relazionarsi a una memoria personale e collettiva ribaltando continuamente i confini tra verità e finzione. Proprio come l'obiettivo grandangolare, citato nel titolo, che offre una visione reale ma deformata. Appunti e racconti sono in parte ispirati dalla lettura soggettiva delle fotografie "anonime", trovate dall'autrice in luoghi a lei cari: Roma, New York, Kochi, Tokyo; ma anche sfogliando l'album di famiglia. Talvolta, però, il processo è inverso. Fisheye in una bolla intende anche riportare l'attenzione sulla fisicità del supporto fotografico nell'era post digitale e sulle potenzialità stesse degli archivi fotografici, strumenti preziosi di documentazione, stimolanti dispositivi per la creatività.