Di tasse parlano tutti. Le pagano in molti. Ne capiscono in pochi. Ne sorride nessuno. Questo libro è in debito con quel geniale (e anonimo) studente dell'Università di Torino che, con l'aggiunta di una sola elle, trasformò un burocratico divieto di affiggere campeggiante su un muro in un meraviglioso "Vietato affliggere". Fu l'occasione giusta per capire che si possono affrontare cose serie e importanti nel modo meno sadico possibile. A tale ambizioso obiettivo mira il libro che hai tra le mani. E può essere letto sia come una reazione allergica sia come un vaccino contro il dilagare di dibattiti sui temi finanziari e fiscali che imperversano in ogni dove. In televisione e sull'autobus, sui giornali e dal barbiere. In forma ironica, disincantata e non di rado comica vengono affrontati temi che vanno dal debito pubblico alla lotta all'evasione fiscale, passando per "più Stato o più mercato?" e altro ancora. Perché il fisco ci riguarda tutti. Ma delle logiche perverse che ci stanno dietro non sappiamo quasi niente. E forse è arrivato il momento di scoprirle.