«"Fiore che ssembe" è il primo testo poetico di Giovanni Laera. È costituito da una sequenza di ventisette moderni madrigali, dove l'alternarsi di endecasillabi e settenari innesta il dialetto di Noci nella migliore tradizione italiana, per ricondurlo poi, con i suoi rossi accesi, al più prossimo Bodini, o proiettarlo, con i suoi azzurri, in area europea, ai vocativi di Trakl. La poesia di Laera ha un carattere spiccatamente visionario, che balza dal profondo con espressioni anche violente, con immagini e suoni che emergono dal sogno e dalla memoria.» [dalla postfazione di Francesco Granatiero]