L'immagine del diritto come sistema di norme disposte gerarchicamente, riconducibili tutte a una fonte unica, appare in declino, non solo perché all'attività legislativa statale si affiancano altre fonti subnazionali e sopranazionali, ma anche perché l'attività legislativa stessa procede attraverso decretazione, sotto la spinta di interessi e posizioni ideologiche, senza assicurarsi spesso la compatibilità con le leggi vigenti. Conseguentemente nella legislazione come nell'applicazione delle leggi vi è una presenza sempre più invasiva di considerazioni extragiuridiche che cambia anche lo stesso ruolo degli operatori: dai magistrati - spesso tentati dall'interpretare le norme in maniera creativa - agli avvocati che cercano, fuori dal processo, soluzioni di tipo arbitrale o, nel processo, patteggiamenti più vantaggiosi per l'imputato. Vien quindi da chiedersi se ci stiamo incamminando verso la fine del diritto o di quel diritto che ha accompagnato in Europa, per quasi un millennio, l'espansione del mercato e dei rapporti economici.