La filosofia, diceva Hegel, è come la nottola di Minerva, che "spicca il volo sul far della sera", ossia inizia a prendere la parola sugli eventi solo quando sono compiuti e si avviano verso il declino. Lo scenario da basso impero del crepuscolo del berlusconismo è quindi il momento giusto per fare i conti con un fenomeno che è stato la cifra dominante dell'ultimo ventennio di storia italiana, ma la cui rilevanza va ben oltre il ristretto panorama delle vicende nostrane. Per comprendere ciò che all'apparenza risulta incomprensibile non bastano le analisi di tipo sociologico, semiologico o politologico, che pure in queste anni non sono mancate, ma sono necessari altri strumenti per individuare la logica, la narrativa, la fisica e la metafisica che hanno reso possibile la drammatica trasformazione della nostra quotidianità in un perverso intreccio di menzogne, barzellette, millanterie e volgarità, sullo sfondo di una sistematica, sprezzante opera di demolizione e privatizzazione delle istituzioni.