Il titolo del catalogo, che riprende quello della personale, introduce alla nuova fase artistica di Coda Zabetta: una pittura che, abbandonato il campo del figurativo, procede per stratificazioni sottili, impalpabili pellicole, film appunto, di colore. Non più materia e opacità, ma leggerezza e trasparenza. Ma anche "film" inteso come sequenza di 56 frames che raccontano la storia del cambiamento di un linguaggio.
Per Roberto Coda Zabetta, approdato al non figurativo dopo un lungo percorso nella figurazione, la pittura astratta è uno stato della mente che contiene forti limitazioni e infinite libertà: è il luogo intimo dove scavare negli strati del vissuto e dell'insegnamento, ma contemporaneamente anche lo spazio in cui agire con infinita libertà riguardo a quegli stessi riferimenti, sapendo che ciascun gesto, seppur denso di riferimenti storici, può essere usato, consapevolmente, anche al di fuori di ogni classificazione cronologica.
ROBERTO CODA ZABETTA Pittore, ha al suo attivo numerose esposizioni nazionali e internazionali.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i più significativi: Premio Passaggi a Nord-Ovest Fondazione Pistoletto-Cittadellarte, PSI Italian Bureau selections Nyc, Premio Arte-Fiera di Bologna, Premio Giovani artisti Miart 2003 e 2004, finalista del Premio Cairo Communication, XIV Quadriennale di Roma. È stato segnalato per l'ATP London Trust London.
ILARIA BONACOSSA Critico d'arte e curatrice, collabora fin dal 2002 con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, per la quale ha organizzato numerose mostre. È membro del Technical Committee for Acquisitions per il FRAC con sede a Marsiglia, Fondatrice di Art at Work e Commissaria - assieme alla direttrice dello SculptureCenter di Long Island, Mary Ceruti - del Padiglione Islanda alla Biennale del 2013. Dal 2013 è curatrice del museo di Villa Croce a Genova.