Un romanzo individuale e corale allo stesso tempo. Parla di solitudini e necessità di abbracci, di slanci che superino gli egoismi, le peculiarità del carattere e dei destini individuali. È narrato dallo sguardo della protagonista, Costanza, dalla sua capacità e necessità di scrutare dentro se stessa, nel senso e nel nonsenso, con l'obiettivo di una vita pienamente vissuta, libera dalle complicazioni imposte dalla sua mente ipercritica, autoironica, perennemente alla ricerca di una perfezione che, nel momento in cui sembra raggiungibile, si sposta di un centimetro e le sfugge. Costanza vive nel cono d'ombra di sua madre, Celeste: splendente, generosa ma anche algida e concentrata su se stessa, sul suo passato difficile superato con saldezza mentale sovrumana, e sul suo lavoro di pittrice di successo. Costanza ogni giorno si confronta con lei e si vede perdente. Ma qualcosa piomberà nelle loro vite mettendo in discussione tutti i termini del loro difficile dialogo.