Ognuno di noi, nella danza della vita, grazie agli artigli delle vicissitudini conficcati nelle viscere, può disincantarsi e riscoprire la libertà che pulsa alla radice della nostra essenza per tornare a volare liberi come un'aquila, regina dei cieli. Figli del vento è uno studio inerente problematiche e possibili soluzioni del settore terziario affrontato in modo filosofico, utopico e al tempo stesso pragmatico. Dall'esperienza diretta si scopre la necessità di superare la tendenza alla categorizzazione degli esseri umani. La natura contiene in sé tutti gli elementi, integra l'insieme degli esseri viventi, inanimati e dei fenomeni che in essa si manifestano, pertanto, quando trattiamo il tema dell'integrazione sociale dovremmo essere consapevoli che ci stiamo occupando del disallineamento dell'essere umano dalle leggi naturali: non si può integrare ciò che già è integro come natura vuole. In quest'epoca di globalizzazione e di profonda crisi sistemica esplodono antichi e rinnovati interrogativi ai quali ci siamo già risposti in altri periodi storici: che nesso c'è tra bisogno di sicurezza, negazione del bisogno e reazione violenta? La neo-società dell'insicurezza coinvolge l'intera umanità! Più cresce la precarietà conseguente alla crisi climatica-economica-sociale globale, più si avvertono i rischi per la sopravvivenza e sempre più esseri umani, non avendo, ormai, più nulla da perdere, si sentono disposti a tutto pur di sopravvivere in questa jungla di evoluta tecnologia ed involuta interiorità. Il degrado della nostra pseudo-civiltà e le moderne forme d'ingiustizie sociali amplificano la pandemica diffusione della violenza nelle sue differenti espressioni, quali, il bullismo, i femminicidi, la corruzione, gli omicidi, le guerre, gl'infanticidi, la xenofobia, la povertà d'animo...