Sul significato di questo breve frammento che Walter Benjamin presentò all'amico Adorno nei tardi anni Trenta - ma che l'amico Scholem classificò come un prodotto dei primi anni Venti - hanno riflettuto legioni di critici. Adorno gli diede il titolo redazionale di Frammento teologico-politico perché in quelle scarse due pagine Benjamin rifletteva sulla relazione tesa e paradossale tra piano teologico e piano politico, tra avvento del Messia e felicità dell'uomo, tra felicità e nichilismo. Le questioni che il breve testo solleva sono infatti innumerevoli e innumerevolmente declinate e declinabili; si pone in tal modo come significativo testo-soglia tra il pensiero giovanile e quello più maturo del filosofo berlinese, tra i suoi inizi speculativi legati all'anarchismo e il periodo successivo segnato da una dimensione più apertamente militante. L'Associazione Italiana Walter Benjamin, continuando nella sua tradizione seminariale di ricerca, presenta qui una nuova traduzione ragionata del Frammento e i risultati di un ciclo di incontri con giovani studiosi italiani e stranieri del pensiero di Benjamin che si sono confrontati con quel testo, cercando nuove domande e nuove risposte in esso; ripercorrendo così una sua attualità che trova sempre, oggi più che mai, l'ora della sua leggibilità.