Il Convegno di Studi di Anghiari, attraverso approcci multidisciplinari, è destinato a segnare una tappa miliare negli studi su Federigo Nomi, l'intellettuale anghiarese che senza motivo è stato spesso confinato in un ruolo marginale nella storia letteraria, filosofica, dell'erudizione della seconda metà del XVII secolo. Legato alla "res pubblica litterarum" toscana pre-arcadica e ai suoi più rappresentativi personaggi (Antonio Magliabechi, Francesco Redi, Alessandro Marchetti), Nomi era decisamente orientato verso le innovazioni dei "moderni". Un intellettuale rigoroso e poliedrico, che ha lasciato un segno nella storia di un territorio, come quello aretino e della Valtiberina, peculiare della Toscana medicea.