Nel quadro della riconfigurazione in corso dei sistemi di protezione sociale, si assiste anche in Italia alla crescita del "welfare aziendale" e al parallelo aumento di interesse di studiosi, parti sociali e decisori politici per la (ri-)scoperta di forme di solidarietà collettiva diverse da quelle assicurate dal sistema pubblico. I dati empirici a disposizione segnalano una crescita consistente del fenomeno nel nostro Paese, ma anche una sua diffusione a macchia di leopardo, con il rischio che si riproducano, in piccolo, le distorsioni tipiche del welfare state all'italiana. Come superare i limiti incontrati sino ad oggi? In particolare, come evitare che il cuore del tessuto produttivo italiano - fatto di micro, piccole e medie imprese - resti ai margini di tali processi? Sono queste le domande-chiave attorno a cui ruota questo volume, che si propone di contribuire al dibattito su limiti e potenzialità del welfare aziendale in Italia illustrando una serie di esperienze emblematiche accomunate dal fatto di essersi poste l'obiettivo di "fare rete per fare welfare", allargando così il perimetro del welfare aziendale dalle mura delle singole imprese al territorio di riferimento.