Dopo le otto ore di lavoro c'è la "livella" dell'allenamento: bancari, impiegati, dirigenti, operai, muratori, giornalisti, professori, creativi, e tutte le professioni che vi vengono in mente quando arrivano a calcare quel campo di gioco sono tutte uguali. Il bancario che una volta infilata la maglia numero tre fila sulla fascia sinistra da terzino, il metalmeccanico che smessi i guanti dell'officina infila quelli da portiere, il professore di italiano che diventa un geometra di centrocampo, il muratore che ha ancora la forza di ubriacare l'avversario con i suoi dribbling. "Fango, nebbia e pedate" è una lunga lettera d'amore alla passione che fa del calcio una religione molto praticata. Una storia che non sentivamo dai tempi di Gianni Brera e che di Brera ha lo stile, la passione e l'affetto.