Questo libro, "La Violenza - proposte di soluzione", ha verificato che: se potesse funzionare esistere, senza l'esperienza acquisita e se fosse auto-consapevole dell'innato che lo forma, sarebbe un essere umano veicolante coscienza e conoscenza olistico-autopoietici, ossia evidenzierebbe i principi attivi innati che operano nelle sue microstrutture, nel suo genoma, nel suo Io-soma complessivo che, come caratteristica funzionale fondamentale, creano processi vitali: non evidenzierebbe aggressività-violenza discrasica. Nello specifico, evidenzierebbe l'ordine implicito che opera nelle microstrutture e che si manifesta attraverso il campo istintivo-emozionale e aggredior, l'Io-soma, (...), in cui si riconosce e individua. Di conseguenza, la proposta di remissione definitiva della violenza, illustrata in questo libro all'Io-psyché dell'essere umano, è quella di formarlo a consapevolizzare le informazioni innate da cui si evidenzia, attraverso il vissuto integrale e diretto. Ogniqualvolta ha ostacolato tale simmetria, l'Io-psyché ha creato diverse intensità di aggredior (aggressività-violenza). Ha, di fatto, sentito che tutto ciò che ostacola tale necessità pedagogica-psicagogica di consapevolizzazione dell'innato e di soddisfazione dei metabisogni, in tutte le loro manifestazioni e correlati, può, potenzialmente, renderlo aggressivo-violento! Ora siamo consapevoli che tutto ciò che si oppone, direttamente o indirettamente, alla formazione vissuta dell'autonomia fusionale autopoietica, alla funzionalità che gli serve per conoscere, per vivere pienamente, per soddisfare il metabisogno fondamentale che è la pulsione olistico-autopoietica a vivere e a conoscere, gli produce ciò che denominiamo violenza, guerra (...). Questo libro ne è l'antidoto.