"La vita nel grembo è una vita vera. Non una vita che si svolge sul piano fisiologico, ma che implica anche uno sviluppo psicologico. Nelle ultime fasi dello sviluppo Embrionale è presente una vita di questo genere. Ha solo un carattere inconscio. Il bambino vive così nella sfera vitale della madre e se Ne distacca al momento della nascita. (...) La forma di vita del bambino pare segnata dai momenti seguenti: egli si deve abituare all'esistenza individuale; Deve imparare a camminare da solo invece che essere Sostenuto; a mangiare da solo invece che essere nutrito e così via. La protezione di cui gode consiste, Dunque, nel fatto che i genitori si pongono tra lui e il mondo esterno. Il mondo è ostile al neonato in ragione della sua debole forza di autoaffermazione. I genitori ne parano i colpi. Proteggono il bambino dai pericoli fisici e dalle ferite psichiche; lo nutrono, Lo curano, lo vestono... Il mondo gli è però anche estraneo. Il ritornello della sua domanda: "che cos'è questo?" è la domanda dell'essere estranei. La madre Traduce ciò che è estraneo nel mondo intuitivo e Affettivo del bambino; e la sua risposta, che talvolta può sembrare sciocca è l'unica giusta, perché è la sola Che viene compresa..." ('Le età della vita' di Romano Guardini)