L'arte di Eugenio Magno nasce dall'osservazione della natura e termina nell'immaginazione dell'artista che ripropone una parvenza, quasi un riflesso di ciò che ha osservato, andando a creare un'atmosfera di sognante sospiro. La complicità che nasce dall'accostamento sapiente dei colori e dal formarsi delle figure ricrea paesaggi di matrice partenopea tanto cari all'artista e ai quali si ispira poeticamente. Le pennellate evocano il tocco dei maestri pittori di fine Ottocento e inizio Novecento, la cui anima aleggia e rifiorisce nelle opere pittoriche di Eugenio Magno. La stessa atmosfera anima sentimentalmente le tele del pittore, che si ammantano di una venatura emotiva, facilmente percettibile e palpabile. È un filtro sentimentale, quasi spirituale, che mette in comunicazione il pittore con la natura, instaurando con essa un rapporto coinvolgente e appassionato. Tale filtro viene percepito senza sforzi dal pubblico fruitore, che, attraverso le tele incanala la propria emotività nel riecheggiare dei colori.