"Ero un bandito" ricostruisce la vicenda di vita, in particolare nei mesi dell'occupazione tedesca, di Piero Schietroma (1919-1979), ufficiale dapprima dei Bersaglieri, poi dei Paracadutisti e nell'ottobre del 1943 promotore e vicecomandante della banda partigiana "Monti Lepini", attiva nell'alta valle del fiume Sacco in provincia di Frosinone. Arrestato dai tedeschi, Schietroma, dopo aver subìto pesanti torture, sarà condannato a morte nei giorni immediatamente precedenti allo sfondamento del fronte di Cassino. Scampato al plotone di esecuzione grazie al sopraggiungere degli eserciti alleati, Schietroma trarrà dalla terribile esperienza vissuta il diario trascritto nel libro. Nel dopoguerra, dal 1961 al 1964, sarà sindaco di Supino (Fr), suo comune di nascita. Il volume, oltre a porsi come contributo alla conoscenza del periodo dell'occupazione tedesca nel frusinate, rappresenta un'ulteriore attestazione della capillarità e della spietatezza della repressione nazista, tutt'altro che limitata alle grandi realtà urbane del centro e nord Italia nei mesi che vanno dal settembre del 1943 all'aprile del 1945.