Camminiamo su due piedi da almeno sei milioni di anni e da subito abbiamo imparato a scaricare il peso del nostro corpo sull'arco del piede. Salvatore Ferragamo ha dedicato la sua vita allo studio anatomico del piede e dell'arco plantare, confrontandosi con l'architettura e l'ingegneria, come dimostrano i suoi brevetti. L'elogio del camminare, danzare scalzi o sulle punte, avanzare sul filo come funamboli, scalare montagne, incedere e marciare a comando, passeggiare per ritrovare se stessi, deambulare senza meta sono solo alcuni dei temi affrontati nella nuova mostra Equilibrium, il nuovo progetto del Museo Salvatore Ferragamo, curato da Stefania Ricci e Sergio Risaliti.
La mostra si basa su un confronto tra opere d'arte di valore e significato eccezionali e media diversi - pittura, scultura, fotografia, video, cinema, edizioni a stampa - arricchito da documentari e testimonianze storiche, immagini d'archivio e una serie di interviste a personaggi celebri della nostra epoca: Wanda Ferragamo, James Ferragamo, Jerry Ferragamo, Reinhold Messner, Eleonora Abbagnato, Will Self, Cecil Balmond e Philippe Petit.
I curatori hanno selezionato opere di Canova e Degas, di Rodin e Bourdelle, di Matisse e Picasso, di Lipchitz e Severini, di Klee e Calder. Le antiche raffigurazioni in bronzo e marmo di piedi e figure danzanti saranno accostate ai video di Bill Viola e Marina Abramovic, gli equilibrismi geometrici di Wassily Kandinsky alle strutture filiformi di Fausto Melotti, la Fortuna di Albrecht Dürer al funambolo di Giulio Paolini, i ritratti di Nijinsky a quelli di Isadora Duncan, Martha Graham a Trisha Brown.