I media digitali hanno ormai modificato la nostra consapevolezza della vita. Non si tratta soltanto del cambiamento della percezione e dell'impiego del tempo, nelle innumerevoli ore trascorse sbirciando i social network e incrementandone i contenuti o nelle notti in cui al sonno si sostituiscono frag in qualche videogioco. C'è qualcosa di più. Il mondo plasmato dai media digitali sembra reincantarsi, sebbene sia pur sempre il mondo disincantato dell'attenzione distratta e del luccichio di superficie: sempre più chiaramente la "vita elettronica" si struttura in singolari forme di mitizzazione e perfino in un'epica sui generis - l'epopea autoriferita dell'attivista digitale, giocatore o presumer che sia. I saggi qui raccolti analizzano alcuni modi di questa sorta di sfarfallio del Sé in rapporto con i media, proponendo temi in apparenza eterogenei (il rapporto fra i videogiochi e le narrazioni della complessità; l'implicazione biopolitica della gamification; ('"inconscio tecnologico" visualizzato dal cinema) e però connessi nel network dei network, a suo modo 'epico' e 'caotico'.