In questo saggio, Ernestina Pellegrini affronta l'opera narrativa di Claudio Magris e, attraverso di essa, alcuni nodi essenziali del nostro tempo e della sua letteratura. L'autrice rievoca e analizza le sue storie di frontiera, le sue odissee di individui e popoli dimenticati, le sue figure errabonde, esiliate dalla vita e alla ricerca di un'impossibile Terra Promessa, i suoi grovigli di verità e ambiguità, i suoi personaggi nascosti, le sue epifanie e i malintesi, i suoi mari, i suoi fiumi, i suoi interni mitteleuropei, i suoi intrecci di pietas e ironia, di grottesco e avventura.