La mobilità e l'elasticità, l'aggressività e la felinità di un animale, con il suo corpo striato e sinuoso, sono le qualità che Enrico Baj intendeva dare ai suoi mobili, per farli vivere in una dimensione seducente, quanto mostruosa. I "mobili animati", realizzati tra il 1960 e il 1962, sono dipinti che fanno ricorso a frammenti di legno e di tessuti, di decoro e di rivestimento recuperati da mobili d'epoca. Nella loro materialità e nel loro stile evocano un gusto borghese, a cui l'artista irride, mentre propongono un oggetto pittorico che, mettendo insieme mediante l'assemblage e il collage, stoffe e maniglie, ebanisterie e pomi, specchi e impiallacciature, diventa una variazione fantastica e gioiosa di fare arte.