In Emilia-Romagna esistono decine di luoghi nascosti, accessibili con difficoltà. Dimenticati. Invisibili. O forse no: li abbiamo davanti agli occhi, ma non siamo più capaci di vederli. Chiese, alberghi, ville, ospedali, teatri, fabbriche, castelli, parchi di divertimento punteggiano il territorio emiliano-romagnolo, luoghi di vita, di cura, di svago e di lavoro, capolavori architettonici abbandonati, rimasti come immobilizzati in un tempo sospeso. Spesso, purtroppo, corrosi dall'incuria degli uomini e dall'inesorabile lavorio degli anni, in altri casi intatti quasi per sortilegio, come se ancora, nelle stanze e nei corridoi, risuonasse l'eco della voce dell'ultimo abitante prima del definitivo abbandono. Un'«altra Emilia-Romagna», che bisogna andarsi a cercare frugando fra le pieghe del territorio, indagato e documentato in una straordinaria sequenza di immagini.