Essere Cristiano Ronaldo nelle varie tappe della vita: esserlo da ragazzino per poter calciare come lui; esserlo da grande per avere tutte le donne ai propri piedi; esserlo in casa per non attendere il proprio turno all'accesso nell'unico bagno disponibile; esserlo al supermercato per avere tessere e punti gratis. Ironizzando sulla vita quotidiana dell'uomo comune, sulle sue bassezze e desideri imbarazzanti, l'autore ci descrive l'eccezionalità del calciatore, l'unicità di una vita al massimo. O esattamente il contrario? E allora basta essere Cristiano Ronaldo anche solo "...per essere veloce, anche senza la palla al piede, e fare i cento metri in undici secondi alla velocità di 33,6 chilometri orari per riuscire, almeno una volta, a prendere al volo in Piazza Vittoria un autobus della linea 151 da Piazza Garibaldi a Piazzale Tecchio senza arrivare fuori tempo davanti alle porte che mi si chiudono in faccia mentre l'autobus già mette la freccia per la Riviera di Chiaia".