In "Ellissi di Urano" il dio arcaico è das kapital: il destino nostro che si ripete. L'orizzonte temporale delle poesie va dagli ultimi anni '40 all'oggi, dove a mostrarsi è quella "alterità sorgente" che irriducibile accompagna le forme del dominio. I versi corrispondono alla "memoria del futuro" di quegli anni che, essendo l'attualità d'allora, si compie nel presente in tragica insoluta ripetizione: l'irrazionalismo diffuso, le guerre, il fascismo in una nuova fattura tecno-biologica.