Nel libro VII gli Hellenikà diventano Peloponnesiakà. Senofonte racconta i radicali stravolgimenti che investirono il Peloponneso dopo la sconfitta spartana a Leuttra (371 a.C.) e la prima invasione della Laconia. Inesorabile è il declino delle principali potenze in gioco: i Tebani, alle prese con tre infruttuose invasioni del Peloponneso e con pacificazioni non risolutive; gli Spartani, privati ormai del dominio schiavistico sulla Messenia e del sostegno della Lega peloponnesiaca; gli Arcadi, militarmente capaci, ma privi di coesione politica interna. Una situazione critica che avrebbe potuto trovare la sua risoluzione sul campo di battaglia di Mantinea (362 a.C.). Qui, ancorché tardi, Senofonte riconosce il genio politico e militare di Epaminonda, la cui morte tuttavia pregiudica la vittoria tebana. Ed è con la descrizione, divenuta celebre, di uno scenario di confusione e disordine che le Elleniche si chiudono, segnando la fine di un'epoca.