Per Jorge Luis Borges "tutta la letteratura è fantastica". Se questo è vero, com'è vero, allora non si può parlare del neorealismo di Vittorini, se mai si deve discutere di un neorealismo che è un vivaio di avvenimenti inconsueti, raccapriccianti, irreali, che è un territorio di fenomeni selvaggi, mitici, arcani, che è una componente significativa della sua ispirazione fantastica. Elio Vittorini fu uno dei protagonisti del cambiamento intellettuale del secolo scorso, intervenendo sia con articoli, sia grazie al suo lavoro editoriale che con i suoi scritti. La sua opera contiene una carica rivoluzionaria e il suo influsso sulla narrativa contemporanea arriva fino a Calvino, a Sciascia, a Bonaviri, e finanche a certi scrittori postmoderni quali Sergio Campailla, Paolo Di Stefano, Michele Mari e per il suo stile così unico, Calvino lo ritenne il "Picasso della letteratura italiana", arrivando a considerare "Conversazione in Sicilia" un libro rivoluzionario e il manifesto della nuova letteratura del '900.