Ripensare il paradigma del pedagogico in rapporto al concetto di cittadinanza è soprattutto tentativo di ridefinire l'educativo come prassi in grado di orientare in senso longitudinale il percorso di crescita democratico e libertario del singolo allievo e della collettività. In ogni caso, ridefinire la cittadinanza come codice plurale, aperto e problematico, è scommessa che intende riproporre una riflessione per restituire all'educativo la funzione critica di emancipazione e di sapere interpretativo non neutrale e militante. La stessa cittadinanza non è semplicisticamente senso civico, ma è spirito e pratica della convivenza secondo i criteri della reciprocità e della interazione su un piano di autentica parità. La pedagogia perciò non può essere disciplina neutrale, ma sapere problematico capace di promuovere la coscientizzazione. Va allora ipotizzata una cittadinanza planetaria espressione di una rinnovata paideia e la scuola rimane il luogo privilegiato per favorire il senso civico, la cultura della democrazia e del pluralismo, la cittadinanza attiva, un sistema assiologico includente privo di pregiudizi, una partecipazione solidale nel rispetto delle differenze, una relazione nonviolenta e un dialogo realmente paritario.