"Tensione religiosa, concentrazione intellettuale, meditazione sul destino dell'uomo. Tutto questo, e una densità di passioni e di sentimenti, documentano le opere di Dobrzanski. Valori profondi, potentemente contrastati, trasportati su tele, maturano, in una chiave anche più drammatica, le istanze di altri grandi lombardi come Morlotti, Francese, Chighine, Tavernari, messi in dialogo con, pur diversissimi tra loro, Permeke, Soutine, Sironi, Varlin. Dobrzanski, artista di frontiera, tra la Lombardia e il Canton Ticino, esprime un disagio, una sofferenza che poca pittura, attraverso una materia che pensa, è stata in grado di esprimere. [...] La proposta di Dobrzanski, certamente anomala nel panorama dell'arte contemporanea, è non soltanto originale ma potentemente alternativa, e indica proficui rapporti, locali e insieme internazionali, con Locarno e la sua Casa Rusca, che per primi, hanno ospitato questa mostra originale e, in ogni senso, coraggiosa" (Vittorio Sgarbi).