Beniamino Dal Fabbro, figura "irregolare" e atipica del suo tempo, fu un outsider dall'ingegno multiforme: una versatilità non comune ha contraddistinto la sua opera, che annovera titoli importanti come Crepuscolo del pianoforte (1951), Musica e verità (1967), Catabasi (1969) e Etaoin (1971). Fu severo critico musicale nella Milano rutilante del secondo dopoguerra e lavorò dal 1965 al 1989 - anno della scomparsa - a una nutrita serie di dialoghi, in bilico tra suggestione poetica e dirompente carica eversiva, che descrivono con irresistibile vena ironica la dissennatezza dell'uomo contemporaneo che destina i propri giorni all'imminente catastrofe. Custoditi nella Biblioteca Civica di Belluno, i dialoghi finora inediti di Eden-Ade - qui opportunamente selezionati e presentati in un contesto critico - sono pervasi di un'ironia che trasfigura il tenore stesso dei temi trattati, finendo per comporre un affresco godibile e immediato in cui il modello platonico della disputa filosofica sfuma in un'autobiografia sui generis: insostituibile strumento che traccia i contorni di una delle personalità più intriganti di questo nostro passato, non così remoto.