Il volume, primo di due, raccoglie un centinaio di tavole tratte dai diari di Fabienne Verdier: collage, disegni e testi si succedono, sovrappongono, si fanno eco e mettono in evidenza il processo creativo dell'artista. Tali taccuini infatti sono stati composti da Fabienne Verdier negli ultimi cinque anni (2017-2022) in parallelo alla sua attività pittorica, ed è per questo che ne raccolgono stimoli, idee da sviluppare, riflessioni, senza dimenticare il suo continuo dialogo con opere di altri artisti, scrittori, scienziati. Il libro, a cura di Alexandre Vanautgaerden, è stato concepito come una proposta aperta che permette una lettura altra della storia dell'arte a partire dall'analogia, aspetto quest'ultimo che consente di rinnovare il nostro sguardo sulla natura. I testi sono stati sì trascritti ma anche ampliati con commenti dell'artista stessa.