E se fosse l'infanzia a parlarci di sé, a dirci cosa e come insegnare? E se fosse una bambina a farsi maestro, se fosse il suo desiderio ciò che ci ammaestra sulla strada dell'emancipazione? Ma lo sguardo infantile non è solo quello che l'adulto incontra davanti a sé: è anche ciò che urge dall'interno, ciò che ancora fa sentire la propria eco da un passato di repressione e costruzione del sé. Solo l'età adulta possiede le parole per dare forma al mondo dell'infanzia ma solo assumendo l'infanzia come misura e come fine quella parola e quella forma perdono i tratti della violenza e dell'autoritarismo. In questo testo si affrontano i problemi relativi alla pedagogia e alla scuola nell'ottica di un progetto collettivo di liberazione dall'oppressione e dallo sfruttamento, perché non può esistere sapere "neutrale" o "tecnico": ogni riforma implica una scelta tra un sapere che riproduce il dominio e ciò che contribuisce a rovesciarlo.