"E se quel giorno ti avessi incontrato" - titolo del romanzo di Gianpaolo Trevisi - sottolinea l'importanza che l'incontro ha nella vita di ciascun uomo o donna, poiché significa che da quel momento non sei più solo e, se quell'incontro si trasforma in una relazione, scompare la dimensione dell'io, sostituita dal noi. Forse questo è il pronome che meglio esprime il senso dell'esistenza umana. [...] Il titolo mette il lettore in attesa di quello che può essere successo per un incontro mancato. E con questo interrogativo si accinge a leggere la storia per poterlo svelare. [...] A caratterizzare questo romanzo è il grigio. Il suo significato diventa subito evidente: sta per "depressione". E dal momento in cui viene scritto, diventa un'ombra, un personaggio invisibile onnipresente, di cui non si vuole parlare, ma che si impone continuamente. Anche se lo si vorrebbe invece cancellare. E in tale percezione del romanzo come insieme di personaggi presenti e nascosti, in carne ed ossa o in simboli, il grigio diventa il dominus della storia. [...] La struttura del romanzo è scandita dal passare dei giorni, che vengono descritti come in un diario, in cui si racconta la vita di Anna dal 1° settembre fino al 19 di quello stesso mese... E se quel giorno di avessi incontrato". (Dalla prefazione di Vittorino Andreoli)