"La sua poetica spazia dalla denuncia delle donne lasciate sole, alla tragedia delle "barche senza vele" dei migranti, dalla sofferenza dei malati di covid quale "fiume deviato che non vede più il mare", alla più scanzonata mancanza di "scherzi e spintoni" nei corridoi della sua scuola dove, al tempo delle restrizioni, "abitavano i silenzi". La sua lirica coinvolge e per certi versi commuove. Spinge l'animo del lettore ad una solidarietà con il suo e a lei ci si compenetra. Sicché le sensazioni che restano scolpite dentro appaiono quali aforismi dettati da un Tiresia che per caso passa da lì..."