Questa raccolta di racconti è, in gran parte, frutto di ricordi, di esperienze personali o di narrazioni tramandate da parenti o amici dell'autore. Per lo più, sono brevi profili - bozzetti quasi estemporanei senza pretesa - sui quali aleggia la lezione pirandelliana con puntate, iperboliche, nell'assurdo. Protagonista è l'eccentrico, il diverso che infrange la norma senza che, tuttavia, ciò assuma il carattere dello scandalo e che genera, piuttosto, stupore e, in qualche caso, si muta in amara lezione di vita. Decisiva è la cornice ambientale, una quotidianità segnata da ripetitive convenzioni di cui, un sottile velo d'ironia, presente anche quando il tragico domina la narrazione, disvela le tante contraddizioni da cui è attraversato. Porto Empedocle, La Marina, Vigata, tanti nomi per un unico luogo, - ma non solo quello - dove molti di questi attori fisicamente risiedono e dove coltivano le loro aspirazioni quasi sempre frustrate da quello che considerano, un irrazionale corso delle cose. Vite sospese, mortificate dall'attesa di esiti non sempre scontati, intrisi di una fastidiosa morale perbenista della quale, all'apparenza, non si può fare a meno.