L'uomo è in contrasto non solo con se stesso facendosi "ragno di se stesso che si ritorce sulla propria carne e sulla propria anima", ma anche con la Natura, con le leggi e gli equilibri fondamentali che ne rivelano la sua piccolezza. Dal profondo delle foreste secolari come dal profondo delle onde immortali sorge la medesima voce: Non ho niente a che fare con te, io - dice la natura all'uomo -; io regno, e tu, tu cerca di non morire. Difficile è per l'uomo, per questa effimera creatura, nata ieri e destinata a morire domani, sostenere lo sguardo freddo e indifferente di Iside eterna.