"Guerra ambigua", "non - lineare", "ibrida", ... modi diversi per indicare guerre combattute con modalità che ormai si allontanano sempre più dalle concezioni e dalle dottrine dei conflitti tradizionali, tanto a livello strategico, quanto a livello tattico. La guerra non-convenzionale assurge ad un ruolo dominante e, dunque, la componente militare nei conflitti contemporanei sovente non indossa un'uniforme, né esibisce simboli distintivi. In generale, le guerre contemporanee prefigurano situazioni in cui un'entità statuale o non statuale belligerante schiera unità militari e paramilitari in modo confuso ed ingannevole, allo scopo di conseguire obiettivi militari e politici, dissimulando la partecipazione diretta delle proprie forze armate alle operazioni. Ecco allora l'attualità del pensiero del Gen. Valeij Gerasimov, Capo di Stato Maggiore della Difesa russo, che supera il modello "asimmetrico" con una dottrina che prevede di attaccare l'avversario sul piano economico, cognitivo e fisico facendo largo ricorso a procedure non convenzionali e che vede nella contesa del Donbass con l'Ucraina e nell'occupazione della Crimea l'applicazione paradigmatica di quanto teorizzato.