La Dora Baltea Canavesana è una meta recentemente scoperta da un turismo perlopiù estero, un territorio capace di regalare emozioni uniche in un contesto ambientale veramente particolare. Geograficamente è un'unità ben distinta, allo sbocco della Valle d'Aosta, delimitata ai lati e frontalmente da una delle più estese e sicuramente meglio conservate morene d'Europa, il cosiddetto Anfiteatro Morenico d'Ivrea. Le montagne toccano i 2500 metri nella conca di Scalaro, mentre sulla sponda opposta domina il Mombarone, l'unica meta frequentemente raggiunta soprattutto da escursionisti locali. Il panorama da queste cime è superbo e spazia sulla pianura e fino alle lontane Alpi Centrali, Liguri e su buona parte della corona di montagne piemontesi. Dalle morene principali si diramano verso l'interno una successione di accumuli minori su cui sono sorti splendidi villaggi e piccoli paesi che emergono dalle colline boscose. Il ghiacciaio Balteo, nel suo regresso, ha anche modellato conche di escavazione favorendo la formazione di numerosi specchi d'acqua, anche di discrete dimensioni, i cosiddetti "Laghi di Ivrea". Si cammina quindi perlopiù in solitudine, su maestose vie di pietra gradinate realizzate nei secoli per l'attività agro-pastorale e una fitta rete di sentieri alle quote inferiori ben fruibili anche in mountain-bike, tra terrazzamenti coltivati (perlopiù vigneti), castelli e alpeggi. Splendidi gli abitati montani di Maletto e Scalaro e i paesi raccolti attorno e sulle sponde della Dora Baltea, dall'innegabile fascino di luogo in cui il turismo di massa non è mai arrivato. I periodi consigliati sono primavera e autunno, centro nevralgico per esplorare il territorio Settimo Vittone e Quincinetto, in cui troviamo uno splendido campeggio aperto tutto l'anno, ristoranti e pizzeria di ottimo livello.