La Shoah ha fatto emergere gli interrogativi più radicali sull'uomo e su Dio. Ci si è chiesti se e come fosse ancora possibile pensare e invocare Dio dopo l'orrore dei campi di sterminio e, in modo ancora più urgente, cosa pensare dell'uomo e della sua umanità dopo la sistematica politica di distruzione inflitta a un intero popolo dalla nazione europea culturalmente più evoluta, dopo che l'assurdo e l'impensabile era accaduto. Eppure, proprio nel momento più buio di quella vicenda, quando tutto sembrava essere giunto a consumazione, alcuni uomini e donne, spesso vittime di quel disegno di morte, hanno dato una risposta forte alle domande che interrogano sull'uomo e su Dio, attingendo un "nuovo senso delle cose", come scrive uno di quei testimoni, "dai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione". Quelle risposte, maturate nell'inferno della Shoah, vengono riprese ed elaborate dagli autori di questo libro come un prezioso contributo alla fondazione di un "nuovo pensiero" che renda impossibile il ripetersi di Auschwitz.