[...] Certo le relazioni sembrano cambiate, le abili conversazioni (i talk show odierni) sono quotidiani appuntamenti che il pubblico più esteso non diserta, né le donne che conversano con abilità e acutezza si sentono costrette a contenersi per non superare il limite imposto dalla "corte", pena la perdita di valore o di dignità. Nondimeno in quella parte di mondo dove la democrazia è sinonimo di utopia, certo pregiudizio persiste e agisce con prepotenza (penso all'Iran, dove auspico che il vento di cambiamento non si arresti, pur con l'enorme sacrificio di quelle donne, nuove eroine del Terzo Millennio). Ma anche in Occidente il dominio maschile non è ancora finito, anche se appare maggiormente contenuto, grazie alle tante attività di contrasto delle donne (e non solo) che attraverso il tempo, e con tutta la forza concessa dalla natura e dalla cultura, sono riuscite a far valere la loro parola.