Marta, che insegna matematica e scrive favole per bambini, viene a sapere che quella mattina la madre Clio è uscita di casa e non è più rientrata. È scomparsa. I giorni passano, e mentre le ricerche di Clio continuano, Marta ripercorre il loro mezzo secolo di vita di madre e figlia, in un valzer luminoso e dolente che racconta l'incedere della Storia, gli angoli ciechi l'una all'altra ma anche le altezze vertiginose della loro relazione. Quando cominciano ad arrivare misteriose lettere che la madre, prima di sparire, ha scritto agli uomini della sua vita, Marta leggendole scopre una Clio nuova, diversa, che non conosceva, e questa consapevolezza è destinata a trasformare il legame che le ha unite fino a quel momento. "Donne di fiume e d'inchiostro" non racconta solo un conflittuale e intenso rapporto fra madre e figlia, ma è anche un romanzo sulla libertà di scegliere chi siamo, chi saremo, e perfino chi siamo stati.