Il volume esplora il vasto corpus grafico di uno dei disegnatori di maggior talento e successo del Settecento europeo: Donato Creti. Il suo primo biografo, Giampietro Zanotti, nella sua Storia dell'Accademia Clementina (Bologna, 1739), parla con entusiasmo e ammirazione dei suoi disegni (di "qual bellezza, e perfezione") collezionati in tutta Europa. L'importanza dei suoi disegni, sottolineata dalle parole di Zanotti, è stata riconosciuta dagli storici moderni e molti sono stati i contributi al suo studio anche in tempi recenti. Tuttavia, la confusione causata dalle molte attribuzioni ancora incerte o sbagliate su oltre un migliaio di fogli, sparsi in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, ha fino ad oggi scoraggiato i tentativi di una disamina generale. L'autore ha studiato de visu i disegni nella grande parte delle collezioni pubbliche e private in Europa ed in Nord America e presenta nel volume il primo catalogo ragionato delle opere dell'artista.