Donatello (1386 circa-1466) è stato uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano, al quale sono stati dedicati numerosi studi monografici nel corso dei secoli. L'importanza di alcune opere, tuttavia, ha portato gli studiosi a concentrarsi prevalentemente su un numero limitato di creazioni, spesso monumentali, a Firenze o in altre città italiane, tralasciando in parte una produzione mobile che ha molto contribuito alla fama dell'artista nel suo tempo. Un eccezionale nucleo di tali opere è stato raccolto dai musei statali di Berlino grazie a uno studioso, Wilhelm (von) Bode (1845-1929), conoscitore straordinario e agguerrito esperto delle pratiche del mercato dell'arte. La maggior parte di questo insieme si trova tuttora a Berlino, ma la storia tragica del Novecento ha portato alla distruzione o alla dispersione di alcune opere - come due importanti sculture recentemente riscoperte nel Museo Pus?kin di Mosca a seguito delle ricerche di Neville Rowley, curatore a Berlino e autore del presente libro. Rowley ripercorre qui la storia di Donatello a partire dalle opere conservate nel suo museo, spaziando con naturalezza dalla Firenze del Quattrocento alla Berlino prima ottocentesca e poi occupata dall'Armata rossa. Accanto ai capolavori consacrati, come la Madonna Pazzi o il Putto con tamburello, compaiono opere ingiustamente trascurate e talvolta scambiate per falsi, ma anche il San Giovanni Battista di bronzo e la Flagellazione marmorea ritrovati a Mosca nel 2015. Questo libro non è né una nuova monografia su Donatello né un catalogo delle opere donatelliane di Berlino, e neppure una storia dei musei berlinesi: è un po' tutto insieme, in una volta sola.