L'autrice del libro propone uno studio sui primi due romanzi di David Foster Wallace alla luce delle teorie psicoanalitiche di Donald W. Winnicott, inserendosi nel dibattito internazionale sulla paradossale ambivalenza dello scrittore contemporaneo americano nei confronti del postmodernismo. Lo studio si avvale di principi winnicottiani come il paradosso essenziale e i fenomeni transizionali per comprendere la coesistenza nella narrativa di Wallace di tecniche inerentemente postmoderne ed elementi, come il sé interiore dei personaggi e dell'autore, che invece con il postmodernismo sembravano destinati ad affondare, ma che riemergono in questa analisi di The Broom of the System e Infinite Jest.