«Alessandro Di Prima si conferma uno dei poeti più originali nel panorama di oggi. Con questo libro ci rassicura sulla possibilità di non cadere nella trappola di un postmodernismo d'accatto, anche quando si prendano le mosse dai presupposti in questa chiave più rischiosi: anzi, è bravissimo a trasformare simili indici di debolezza (atemporalità, scambio immotivato di ekphrasis e psicologia, abbattimento di barriera fra cultura alta e arte popolare o di consumo, lacanismi diffusi) in punti di forza della sua prosodia profonda e della coesione tematica del suo libro [. . .] L'altra peculiarità che vale la pena di porre in primo piano a proposito di questo libro davvero compiuto e appassionante è il nitore descrittivo, la capacità che l'autore mette in campo nel cesellare scene e situazioni, senza mai cadere nelle tentazioni di una trama coesa». (Dalla Prefazione di Alberto Bertoni)