Più che come un semplice o convenzionale dizionario, questo nuovo libro dell'eclettico, geniale ed inesauribile Professore Desmond Laurence si presenta ai lettori con tutti i crismi di un'opera altamente unitaria e perfettamente articolata, nella quale (nonostante la rigida e inevitabile frammentazione alfabetica) il contenuto rivela sempre un suo orientamento chiaro e preciso, guidato da un solido filo logico che puntualmente riesce a ricomporre tutto l'insieme nelle finalità scientifico-culturali che anche in questo caso l'Autore si prefigge.Lo scopo dichiarato di questo superbo lavoro è, infatti, quello di garantire e perfezionare la correttezza del linguaggio quale strumento indispensabile per la comunicazione della cultura e della scienza, in un'epoca ed in un mondo in cui la continua e convulsa creazione di sigle, di acronimi o di complessi neologismi ed il tecnicismo stesso delle terminologie minacciano di creare una babele di caotica incomprensione, senza alcuna possibilità di costruttiva intesa e dialogo reale.
Garantire l'ortodossia del linguaggio e al tempo stesso un suo continuo adeguamento alle crescenti esigenze del progresso medico diventa quindi un compito molto arduo ma irrinunciabile per quanti hanno scelto di dedicarsi alle attività scientifico-culturali, anche se i mezzi più adeguati allo scopo sono ancora da valutare nella loro adeguatezza.In questo senso, invece, unificando sinonimi, fornendo enunciazioni di esemplare chiarezza, eliminando distinzioni artificiose, l'Autore del libro offre di continuo criteri essenziali e lineari per l'adozione di un'adeguata appropriatezza del linguaggio, da intendersi anche come espressione diretta del livello culturale e scientifico dei singoli interlocutori. Un'idea particolarmente felice è stata anche quella di inserire per tante voci le rispettive etimologie, che ci riportano alle lontane origini della Medicina e mettono ancora una volta in risalto la profonda evoluzione del sapere e della scienza.
E implicito in questo che il libro si prefigge scopi elevati, in quanto non si limita a dare definizioni ma si prefigge di forgiare una mentalità e di consentirne una compiuta e corretta espressione formale: non deve sorprendere allora e non è affatto casuale che un illustre farmacologo abbia sentito tanto intensamente e affrontato con tanto impegno questo problema, perché in tutti i suoi aspetti più caratterizzanti (classificativi, metodologici, normativi o applicativi) la Farmacologia necessita in maniera inconfutabile di assoluta correttezza terminologica e si presta quindi assai bene ad una rigorosa analisi terminologica, anche se in realtà questa stessa esigenza si può agevolmente cogliere in ogni campo dello scibile, nelle più svariate occasioni di enunciazioni, definizioni, trattazioni o dibattiti. In tal senso pertanto, anche se intesa nella sua accezione più ampia, la nostra disciplina potrebbe a questo punto diventare quasi un pretesto e per tale ragione gli Autori orgogliosamente affermano di non aver puntato su di un "dizionario di farmaci", precisando (senza volersene scusare) che la scelta delle voci è spesso "idiosincrasica" e limitata (nell'ambito dei farmaci) a quelli per i quali vi sono valide ragioni, "talvolta per i danni provocati più che per i vantaggi forniti"…..
400 pagine,