È un testo fondamentale sul divisionismo, la storiografia e le varie chiavi di letture del movimento. Muove dalla traduzione della dissertazione di dottorato "La peinture divisionniste italienne. Origines et premiers développements 1880-1895" discussa alla Sorbonne dall'autrice nel luglio 1968 e pubblicata a Parigi nel 1972 [Klincsieck Editori con il contributo del Centre National de la Recherche Scientifique], che ha segnato generazioni di studiosi. In un approccio trasversale, l'autrice, partendo dall'analisi stilistica delle opere, scandaglia il contesto storico, sociopolitico e ideologico che sottende il divisionismo italiano dall'apparizione della prima opera divisionista autoctona, "Avemaria a trasbordo" di Segantini [1886], attraverso il simbolismo degli anni '90 fino alla rivoluzione futurista, sua figlia ribelle, mettendo a fuoco le mutabili interpretazioni di critici e studiosi fino ad oggi. Artisti trattati: Seurat, Signac, Grubicy de Dragon, Segantini, Millet, Previati, Morbelli, Nomellini, Pellizza da Volpedo, Longoni, Pusterla, Fornara; Ernest Meissonier, Breton, Roll, Adler; Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini ed altri di cui sono discusse opere a confronto.