Dante era un bambino vivace, il suo papà gli chiedeva di andare a prendergli le sigarette e lui ci andava di corsa. Lui correva sempre. A sette anni, di notte, si svegliava e stava male. Aveva caldo, soffocava, si svegliava e aveva paura. Vicino a lui c'era una presenza, non sa cosa o chi, poi si riaddormentava. A nove anni un suo amichetto gli chiese se voleva andare con lui a correre nel gruppo podistico "Le rane di medicina". Corse per quasi due anni, fino a quando una sera d'inverno del 1978 guarì. Dante andava a letto la sera e sognava l'amore.