L'Autore, alle soglie e con l'esperienza dei suoi quasi novant'anni, scrive e consegna a suo nipote ricordi di tutta una lunga dinastia familiare con intrecci di famiglie della Puglia dal 1700 in poi, con particolare presenze tra Minervino, Trani, Corato, Bari, ecc. L'occasione di tali memorie gli consente di approfondire il dibattito-politico che ha connotato il primo e secondo Novecento e, in particolare, soffermandosi sulle distorsioni che hanno prodotto le dittature e i poteri dominanti. L'originalità del pensiero dell'Autore, fervente sostenitore del comunismo, in tutto il suo percorso esistenziale, motivato da esperienze umane e contatti con intellettuali e politici che anelavano comunque a principi di libertà, è nel considerare, in modo del tutto audace e personale, le influenze e la costante incidenza nella Storia, da parte del mondo ebraico, quale artefice di condizioni di duraturo potere economico.